La corona inglese: simbolo del brand Royal Family
I

l motivo per cui riprendo in mano questo blog dopo mesi di stop non è direttamente legato alla morte della Regina Elisabetta ma perché, durante le ricerche che stavo facendo per scrivere un altro articolo sul Personal Branding, ho pensato che sarebbe stato interessante buttare giù qualche riflessione su quanto la Royal Family sia a tutti gli effetti un brand.

Non c’è dubbio infatti che la Regina sia stata un’icona dalla potenza comunicativa enorme. Un simbolo che è riuscito sempre ad affermare con forza al mondo intero valori come tradizione, solennità e potere.

Non una famiglia, ma un’azienda

Ma al di là del ruolo politico e storico, la Royal Family è stata spesso definita dalla stampa con il termine The Firm, un soprannome utilizzato anche dalla duchessa Meghan Markle, moglie del Principe Harry, nella celebre intervista condotta da Oprah Winfrey nel 2021 dopo la loro separazione dalla corona.

L’utilizzo sempre più frequente di questo nickname la dice lunga sulla percezione che la gente ha oggi della famiglia reale.

In realtà il termine pare sia stato coniato dal padre di Elisabetta II, Giorgio VI, secondo quanto raccontato dallo storico Edward Owens nel suo libro The Family Firm: monarchy, mass media and the British public.

Owens racconta che, secondo il giornalista Sir Arthur Beverly Baxter, un giovane Giorgio VI rispose piccato con le parole «We’re not a family, we’re a firm» a chi descrisse il suo vizio del fumo come un comportamento non appropriato per un componente della Royal Family.

Un’altra dimostrazione del fatto che la monarchia britannica viene ormai considerata anche business viene dalla stessa Oprah, che durante l’intervista parla proprio di Elizabeth Corporation.

Secondo una ricerca del 2021 condotta dalla società Statista in occasione dell’uscita del documentario Elizabeth at 95: The Invincible Queen, si evince che la Regina sia stata un brand globale più grande di Beyonce, Kim Kardashian, Bill Gates, David e Victoria Beckam e Oprah stessa.

L’analisi poi è stata condotta anche in relazione ai grandi brand aziendali.

Sembra che la famiglia reale britannica sia il quinto marchio più grande a livello mondiale dopo Facebook, Amazon, Google e Apple e prima di Coca-Cola, Microsoft, Disney, Nike e Ferrari.

Secondo gli esperti, se la monarchia fosse a tutti gli effetti una società, il suo brand varrebbe 100 miliardi di dollari.

Brand e Branding della Royal Family

Secondo l’American Marketing Association con il termine brand si vuole indicare: «un nome, termine, segno, simbolo, o disegno, o una combinazione di questi che mira a identificare i beni o i servizi di un venditore o un gruppo di venditori e a differenziarli da quelli dei concorrenti».

Non è così complicato trovare delle analogie tra gli elementi citati da questa definizione e la Royal Family (con la figura del sovrano).

Quindi non si parlerà di “beni” o di “servizi”, ma di “valori” e una certa “ideologia”. Non si parlerà di “venditori”, ma di “figure istituzionali” che si muovono in un contesto politico che è quello della monarchia. Non si parlerà di “concorrenti” o di “competitors”, ma degli “altri stati”, “altri governi”.

Così come per un brand o per un influencer la community è sacra, così per la monarchia inglese è sacro il popolo che apprezza l’immaginario fiabesco e la tradizione utilizzata per affermare la forza della Corona.

Se il brand è il marchio, la strategia e l’insieme di attività che servono a gestire e consolidare questo marchio prende il nome di Branding e tra queste azioni principali ci sono sicuramente:

  1. La creazione di un logo
  2. Uno slogan
  3. La Brand Awareness

Il logo

Per la monarchia il logo è naturalmente la corona, simbolo di sovranità nonché elemento essenziale del rito di incoronazione. Un emblema che sopravvive alla morte dei membri della Royal Family (praticamente dei brand ambassador), perché il brand, con i suoi valori sopravvive al di là di chi personifica il marchio.

Lo slogan

Lo slogan, al di fuori della Scozia, è il motto “Dieu et mon droit” ovvero “God and my Right”, mentre il celebre inno viene modificato solamente in base al sesso del sovrano, motivo per cui, da qualche giorno, è stata abbandonata la dicitura “God Save the Queen” e sostituita con “God Save the King”.

La Brand Awareness

Pensate poi all’immenso merchandising legato alla corona inglese fortemente legato proprio con i luoghi il cui marchio è associato, come Buckingham Palace, Londra, e in generale il Regno Unito.

“It’s worth remembering that it is often the small steps, not the giant leaps, that bring about the most lasting change.”

Regina Elisabetta II

La corona inglese: simbolo del brand Royal Family
I

l motivo per cui riprendo in mano questo blog dopo mesi di stop non è direttamente legato alla morte della Regina Elisabetta ma perché, durante le ricerche che stavo facendo per scrivere un altro articolo sul Personal Branding, ho pensato che sarebbe stato interessante buttare giù qualche riflessione su quanto la Royal Family sia a tutti gli effetti un brand.

Non c’è dubbio infatti che la Regina sia stata un’icona dalla potenza comunicativa enorme. Un simbolo che è riuscito sempre ad affermare con forza al mondo intero valori come tradizione, solennità e potere.

Non una famiglia, ma un’azienda

Ma al di là del ruolo politico e storico, la Royal Family è stata spesso definita dalla stampa con il termine The Firm, un soprannome utilizzato anche dalla duchessa Meghan Markle, moglie del Principe Harry, nella celebre intervista condotta da Oprah Winfrey nel 2021 dopo la loro separazione dalla corona.

L’utilizzo sempre più frequente di questo nickname la dice lunga sulla percezione che la gente ha oggi della famiglia reale.

In realtà il termine pare sia stato coniato dal padre di Elisabetta II, Giorgio VI, secondo quanto raccontato dallo storico Edward Owens nel suo libro The Family Firm: monarchy, mass media and the British public.

Owens racconta che, secondo il giornalista Sir Arthur Beverly Baxter, un giovane Giorgio VI rispose piccato con le parole «We’re not a family, we’re a firm» a chi descrisse il suo vizio del fumo come un comportamento non appropriato per un componente della Royal Family.

Un’altra dimostrazione del fatto che la monarchia britannica viene ormai considerata anche business viene dalla stessa Oprah, che durante l’intervista parla proprio di Elizabeth Corporation.

Secondo una ricerca del 2021 condotta dalla società Statista in occasione dell’uscita del documentario Elizabeth at 95: The Invincible Queen, si evince che la Regina sia stata un brand globale più grande di Beyonce, Kim Kardashian, Bill Gates, David e Victoria Beckam e Oprah stessa.

L’analisi poi è stata condotta anche in relazione ai grandi brand aziendali.

Sembra che la famiglia reale britannica sia il quinto marchio più grande a livello mondiale dopo Facebook, Amazon, Google e Apple e prima di Coca-Cola, Microsoft, Disney, Nike e Ferrari.

Secondo gli esperti, se la monarchia fosse a tutti gli effetti una società, il suo brand varrebbe 100 miliardi di dollari.

Brand e Branding della Royal Family

Secondo l’American Marketing Association con il termine brand si vuole indicare: «un nome, termine, segno, simbolo, o disegno, o una combinazione di questi che mira a identificare i beni o i servizi di un venditore o un gruppo di venditori e a differenziarli da quelli dei concorrenti».

Non è così complicato trovare delle analogie tra gli elementi citati da questa definizione e la Royal Family (con la figura del sovrano).

Quindi non si parlerà di “beni” o di “servizi”, ma di “valori” e una certa “ideologia”. Non si parlerà di “venditori”, ma di “figure istituzionali” che si muovono in un contesto politico che è quello della monarchia. Non si parlerà di “concorrenti” o di “competitors”, ma degli “altri stati”, “altri governi”.

Così come per un brand o per un influencer la community è sacra, così per la monarchia inglese è sacro il popolo che apprezza l’immaginario fiabesco e la tradizione utilizzata per affermare la forza della Corona.

Se il brand è il marchio, la strategia e l’insieme di attività che servono a gestire e consolidare questo marchio prende il nome di Branding e tra queste azioni principali ci sono sicuramente:

  1. La creazione di un logo
  2. Uno slogan
  3. La Brand Awareness

Il logo

Per la monarchia il logo è naturalmente la corona, simbolo di sovranità nonché elemento essenziale del rito di incoronazione. Un emblema che sopravvive alla morte dei membri della Royal Family (praticamente dei brand ambassador), perché il brand, con i suoi valori sopravvive al di là di chi personifica il marchio.

Lo slogan

Lo slogan, al di fuori della Scozia, è il motto “Dieu et mon droit” ovvero “God and my Right”, mentre il celebre inno viene modificato solamente in base al sesso del sovrano, motivo per cui, da qualche giorno, è stata abbandonata la dicitura “God Save the Queen” e sostituita con “God Save the King”.

La Brand Awareness

Pensate poi all’immenso merchandising legato alla corona inglese fortemente legato proprio con i luoghi il cui marchio è associato, come Buckingham Palace, Londra, e in generale il Regno Unito.

“It’s worth remembering that it is often the small steps, not the giant leaps, that bring about the most lasting change.”

Regina Elisabetta II